25/08/2013
Lauro: la mia prossima opera narrativa, “Caruso The Song” è dedicata a Sorrento, attraverso il miracolo creativo della canzone "Caruso" di Lucio Dalla, il rapporto d'amore di Lucio con la nostra città e l'intreccio tra due straordinarie esistenze artistiche, di Lucio e del grande tenore, Enrico Caruso.
di Vincenzo Califano
Ha appena dato alle stampe il romanzo storico "Sorrento The Romance", che sarà in edicola e sul web, alla ripresa autunnale. Si è rimesso al lavoro con una nuova opera narrativa, dedicata alla canzone di Lucio Dalla, "Caruso The Song", che vedrà la luce il prossimo anno, nel 2014. Un vulcano in eruzione il nostro concittadino, Raffaele Lauro.
La politica nazionale, per la quale Lei si è tanto speso, in questi anni, appare avvilita da incendi devastatori e il nostro paese rischia di diventare un cumulo di macerie, materiali e morali. Lei si rifugia nella turris eburnea della narrativa? Sta scappando dalla realtà? Esorcizza il presente?
Assolutamente no. Seguo gli avvenimenti politici, quotidianamente, con un misto di rabbia e di amarezza. Mai di rassegnazione. La rassegnazione non appartiene al mio vocabolario, umano e politico. Certo, se il Parlamento della XVI legislatura avesse approvato un decimo delle mie proposte di legge, non saremmo a questo punto. La scrittura, tuttavia, sta diventando un lenimento, quasi una prospettiva verso il futuro. I danni prodotti dalla classe politica italiana non sono diversi da quelli provocati dal saccheggio turco di Sorrento del 13 giugno 1558. Il mio romanzo storico rappresenta una metafora del presente.
Parla di futuro. In caso di scioglimento anticipato delle Camere, quindi, Lei sarebbe orientato a ripresentarsi?
Nessuna persona, la quale abbia ricoperto responsabilità istituzionali, può abbandonare la barca in difficoltà. Se sussisteranno le condizioni, politiche e personali, per lavorare ancora per il mio paese, non mi sottrarrò ad un nuovo impegno. Certo, non per andare a riscaldare lo scranno del Senato, ma per realizzare, finalmente, gli obiettivi di riforma, finora mancati, che il governo Letta non appare in grado di affrontare.
Tutte le sue analisi e previsioni sembrano essersi verificate, anzi in modo peggiorativo. Il gioco d'azzardo è diventato, come da Lei anticipato, una questione nazionale.
Su questo tema, la stoltezza e la responsabilità, non solo politica, ma penale, dei Visco, dei Tremonti, dei Monti e degli attuali governanti, dovranno presto essere affrontate dai tribunali della Repubblica. La gente, esausta e spremuta dal ladri malversatori del gioco d'azzardo, attaccherà le sale giochi e distruggerà le slot machine.
Ha già iniziato a lavorare a "Caruso The Song"?
Dai primi di agosto. Il lavoro sta procedendo con grande sollecitudine. Sono letteralmente dominato dal demone. L'intreccio narrativo è ben definito. Ho letto e riletto tutto quanto scritto e pubblicato sulla canzone, su Lucio e sul grande tenore, Enrico. Il fascino di queste due meravigliose esistenze artistiche, legate a Sorrento, mi sta occupando la mente. E il cuore. E' stata la provvidenza a farle incontrare nella suite dell'Excelsior Vittoria. O il caso, per chi non ha fede. La creazione artistica, per me, è un atto divino, un miracolo dell'Arte e dello Spirito. Milioni di persone, in tutto il mondo, ogni giorno, quando ascoltano questa melodia di amore, di dolore e di morte, si commuovono, fino alle lacrime. Anche chi non ne comprende le parole. Dentro la musica di Lucio c'è l’amore per la vita e l’accettazione della morte, ancorché prematura e improvvisa.
Cosa ha significato questa canzone per Sorrento, per il turismo e per l'immagine della nostra terra?
L'ho già dichiarato. Il ponte ideale, che si è creato, tra due canzoni, tra "Torna a Surriento" e "Caruso", rappresenta, per Sorrento, la più straordinaria operazione di marketing turistico, unica al mondo. Chi ascolta le due canzoni, a Parigi, a Londra, a Tokyo, a Mosca, a New York, a Buenos Aires o a Shanghai, avverte, nella melodia e nella descrizione, diurna e notturna, della nostra terra, un irresistibile richiamo a visitarla e a soggiornarvi. Se mi è consentita una forzatura mitologica, queste due canzoni sono le 'nuove sirene' di richiamo per Sorrento. Dentro ci sono tutti gli elementi della nostra terra meravigliosa e dei sentimenti che ispira: il mare, i profumi, la notte stellata, la luna, le lampare, l'amore, la vita, la gioia, la malinconia, l'addio, la morte. Il dramma e il riscatto. La passione e la consapevolezza del limite. Una leggenda.
Che rapporti ha avuto con Lucio Dalla?
L'ho conosciuto da giovane, quando non era famoso, e suonava al Fauno Notte, tramite un suo grande amico sorrentino, Franco Jannuzzi, un uomo meraviglioso, precocemente scomparso. L'ho seguito e amato sempre, in tutto il suo percorso artistico. L'ho rincontrato, al Palazzo Municipale, quando, insieme, siamo stato premiati con il riconoscimento "Sorrento nel Mondo". Un’occasione felice e indimenticabile. Un abbraccio fraterno.
Il giorno dopo la morte, Lei ha fatto celebrare una Messa di suffragio, affollatissima, nella Chiesa del Santo Rosario del Capo di Sorrento. Ha pronunziato, allora, un'orazione funebre, una memoria di Lucio Dalla, alta e commuovente.
Fu una Messa di ringraziamento al Signore per il dono della vita di Lucio, della sua arte e del suo incontro d'amore con Sorrento. Un discorso grato per quanto aveva saputo offrire a Sorrento e ai sorrentini. Il mio nuovo romanzo rende narrativi i sentimenti espressi, allora, nell’immediato, in quel tristissimo pomeriggio dei primi di marzo del 2012.