18/07/2017

Il grande poeta napoletano, Salvatore Di Giacomo (1860-1934), spediva, ogni giorno, molte lettere e cartoline, queste ultime spesso stampate con delle foto di Napoli, realizzate con la sua famosa macchina fotografica Kodak, vergate con la sua bella calligrafia, a colleghi giornalisti, editori musicali, scrittori, poeti, compositori, artisti, familiari, conoscenti e amici. Ne costituisce testimonianza il ricco epistolario, inventariato e custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, nella sezione Lucchesi Palli, della quale, peraltro, Di Giacomo, per molti anni, fu direttore-bibliotecario. Le cartoline venivano spedite anche dalle località di villeggiatura del golfo, da lui frequentate nella stagione estiva, come Agerola, Sorrento, Sant’Agata sui Due Golfi e Capri. In particolare, da Sant’Agata sui Due Golfi, dove il poeta soggiornò dal 1909 al 1930. Delle missive santagatesi di Di Giacomo, tuttavia, restano pochissime tracce nelle pubbliche biblioteche, racchiuse, forse, nelle collezioni private. Non rappresenta una sorpresa, quindi, che, in questi giorni di presentazioni, in costiera, del nuovo romanzo di Raffaele Lauro, “Don Alfonso 1890 - Salvatore Di Giacomo e Sant’Agata sui Due Golfi”, sia venuto alla luce, per merito dell’albergatore sorrentino Massimo Fiorentino, un interessante cimelio: una cartolina autografa di saluti e di ringraziamenti ad un’amica napoletana, firmata dal poeta e dalla giovane moglie Elisa, spedita dal borgo di Massa Lubrense, a fine agosto 1927. Massimo Fiorentino, erede dell’indimenticabile padre Alfonso, uno dei padri del turismo di Sorrento nel secondo dopoguerra, si annovera tra i più appassionati collezionisti di rarità del passato peninsulare, con particolare interesse per le foto d’epoca della Sorrento di fine Ottocento e degli inizi del Novecento. “Ringrazio il mio amico Massimo - ha dichiarato Lauro - per avermi sottoposto questo documento, raro e prezioso, non tanto per i contenuti autografi, quanto per la data, 31 agosto 1927, come si rileva dal timbro postale, per l’immagine del panorama orientale del borgo e per la fattura della cartolina, che veniva stampata in serie, insieme ad altre, da un fotografo-editore locale, Nicola Persico, detto don Nicolino, direttore dell’ufficio postale di Sant’Agata. Il Persico, infaticabile promotore turistico del borgo, come don Alfonso Costanzo Iaccarino, era amico di Di Giacomo, con il quale condivideva la passione per la fotografia e la realizzazione delle cartoline, come strumento di promozione dei luoghi amati. Curioso appare, infine, il nome del borgo riportato: Sant’Agata ‘su due golfi’, non Sant’Agata sui Due Golfi, come sarà ufficializzato, successivamente, con una delibera del Consiglio Comunale di Massa Lubrense”.

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