28/11/2013

di Salvatore Dare

Dopo il grande successo al Senato della Repubblica, domani, presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento, sotto l'egida dell’Amministrazione Comunale, alle ore 10.30, sarà presentato il romanzo storico di Raffaele Lauro, dal titolo “Sorrento The Romance”, edito da GoldenGate Edizioni. Modererà Antonino Pane, giornalista. Introdurrà  Maria Teresa De Angelis, Assessore alla Cultura. Relazioneranno: Salvatore Ferraro, Accademico Pontaniano; Ettore Cuomo, Ordinario di Storia delle Dottrine Politiche; Teresa Armato,Giornalista, Capo Servizio de “Il Mattino” e il professor Francesco Pinto, Direttore del Centro Produzione Rai Napoli. Concluderà il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo. Abbiamo intervistato, per  Metropolis, Raffaele Lauro, prefetto e senatore della Repubblica nella XVI Legislatura. Sarà presente l'Autore, che abbiamo intervistato, alla vigilia.


E' questa la sua decima opera narrativa, dopo l’esordio di “Roma a due piazze” (1987), edita dalla CEI, con la quale vinse il Premio Chianciano Narrativa Opera Prima? Perché ora un romanzo storico?
Il tema del conflitto tra Cristianesimo e Islam non ha insanguinato soltanto il XVI  secolo, ma insanguina, tuttora, anche la storia contemporanea. Minaccia il futuro del mondo. Il fanatismo religioso, di matrice islamica, non ha colpito soltanto, nel 2001, le Torri Gemelle di New York, ma miete inermi vittime cristiane, quotidianamente, in molti paesi islamici. Anche se l'opinione pubblica internazionale presta poca attenzione a questo sanguinoso ritorno al passato: essere uccisi per la fede professata, nella propria chiesa, mentre si prega o si partecipa alla Santa Messa. Bisogna costruire nuovi ponti con l'Islam, perché prevalga lo spirito del dialogo e non si affermino le fazioni estremistiche.
 
Il dialogo tra cristiani e musulmani, di cui ha parlato Papa Francesco, in occasione della fine del Ramadan?
L'elezione di questo pontefice rappresenta un segno della Divina Provvidenza. La matrice ideale del romanzo, sotto il profilo filosofico e quello teologico, combacia perfettamente con lo spirito dell'appello di Papa Francesco. Il protagonista dell'opera, il patrizio sorrentino Marino Correale, frutto della mia invenzione narrativa, nella inesausta ricerca della verità e di Dio, percorre un lungo viaggio esistenziale: dalla conversione all'Islam e, poi, dopo una lunga espiazione, fino riconciliazione con la fede delle origini, cattolica e cristiana. Ma con una nuova e grande consapevolezza: soltanto il dialogo, tra le tre grandi religioni monoteiste, potrà evitare nuove guerre, combattute falsamente, in nome  di Dio,  in realtà  per il desiderio di potenza e di ricchezze degli uomini.
 La vicenda umana di Marino attraversa l'intero secolo XVI?
Nasce, a Sorrento, nel 1540. Diventa cavaliere a 18 anni. Viene portato ad Istanbul, dopo il Sacco di Sorrento. Si converte all'Islam, frequenta l'Accademia dei giannizzeri e, poi, accanto al Gran Visir Sokollu, arriva ai vertici del potere, presso la Sublime Porta. Viene catturato dagli spagnoli a Lepanto, nel 1971, processato dalla Santa Inquisizione Spagnola e condannato al carcere a vita. Da quel momento inizia, nel silenzio di un monastero benedettino, il suo lento ritorno alla fede nel Cristo Salvatore. La statua del Cristo Morto, da lui scolpita, nell'oratorio di Sant'Agrippino di Sorrento, rappresenta il frutto della riconciliazione: un dono d'amore alle future generazioni di sorrentini.


Moltissimi personaggi storici affollano il romanzo, in un intreccio narrativo di grande efficacia. E con affreschi significativi delle grandi capitali del Seicento.
Ho dovuto "fare i conti" con sovrani cristiani, principi protestanti, papi, vescovi, arcivescovi, priori, gran maestri, dogi, sultani, gran visir, corsari, ammiragli, duchi, principi di sangue, rivoluzionari, signori rinascimentali, cortigiane, cardinali, ambasciatori, baiuli, pittori, scultori, cavalieri di Malta e spie spagnole, asburgiche, turche e veneziane. Domare narrativamente questa folla di personaggi non è stato facile. Più agevole, e gratificante, per me, e' stato descrivere la Venezia del Tiziano, la Napoli dei Viceré spagnoli, l'Istanbul delle Moschee dell'architetto Sinan e la Madrid della Santa Inquisizione.

Perché bellezze naturali di Sorrento, di Massa Lubrense, di Piano, di Vico Equense e del Faito trionfano nel romanzo?
Un giornalista e la curatrice della versione inglese dell'opera, che non conoscono Sorrento e la Penisola Sorrentina, mi hanno confidato il loro desiderio di voler visitare fisicamente le location  del romanzo: le colline sorrentine, le marine, i giardini, i promontori, le isole, le grotte, le chiese, i monasteri e le abbazie. E di voler venire, a Sorrento,  per gustare la cucina sorrentina, le cui ricette danno colore e sapore a molte pagine del romanzo. Il profumo degli aranceti esala dalle pagine del libro. "Sorrento The Romance" si presta ad inverare perfettamente il binomio cultura-turismo. Un'operazione di marketing per la nostra terra, della quale vado molto orgoglioso, come testimonia il sito web del romanzo, in italiano e inglese, realizzato "genialmente" dal giovane Mauro Siniscalchi: www.sorrentotheromance.com.
 
Questo romanzo storico percorrerà un lungo tratto di strada?
Tengo già impegnato tutto 2014 per presentarlo in ogni regione italiana e all'estero, a partire dal Sud America, presso gli Istituti Italiani di Cultura e presso le Comunità,  campane e sorrentine. Per questo confido, in questo avvio di cammino, nel sostegno morale delle Amministrazioni Locali della Penisola Sorrentina, a partire da Sorrento, da Massa Lubrense, da S. Agnello, da Piano di Sorrento, da Meta e da Vico Equense, e degli albergatori, degli operatori turistici, dei ristoratori e dei commercianti. Questo libro può diventare, specie se tradotto anche in spagnolo, turco, russo, cinese mandarino e giapponese, un permanente ambasciatore della nostra terra.
 Ma potrà essere utile anche per la formazione dei giovani?
Certamente. Sono in contatto con molti responsabili scolastici per organizzare assemblee di approfondimento e di dibattito, giornate di studio e di ricerca per gli studenti. Conoscere la propria storia diventa un mezzo di crescita culturale, facilitato dalla lettura di un romanzo storico piuttosto che di un saggio storico. Io sono disposizione delle istituzioni scolastiche, dei Comuni e della Regione Campania.

A causa di questo programma,  avrà tempo per nuovi progetti narrativi?                                                   
Ho iniziato a scrivere il romanzo “Caruso The Song”, dedicato al capolavoro musicale di Dalla e al grande legame creativo di Lucio con Sorrento, basato sulle testimonianze autentiche dei suoi amici sorrentini. La canzone “Caruso” è la prova di un sentimento di amore per Sorrento, nato agli esordi della carriera del grande artista, al “Fauno Notte” dei fratelli Jannuzzi, Franco e Peppino. Caruso e Torna a Surriento sono state le più grandi operazioni di promozione dell'immagine di Sorrento nel Mondo.

Sorrento, 28 novembre 2013

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