04/04/2020

Tratto da Orizzonte39

Sempre maggiori le richieste di i
niziative a favore del personale sanitario che combatte contro il coronavirus. Su questo tema l’UGL Sanità e Raffaele Lauro in prima linea.

Aumentano ancora i medici caduti nella guerra contro il Coronavirus, sono infatti 77 i camici bianchi che hanno dato la vita per cercare di fermare l’epidemia. Vanno inoltre aggiunti e ricordati gli oltre 10.000 operatori sanitari contagiati e che lottano, ora, loro stessi contro questo terribile nemico invisibile.

I motivi di una tale situazione sono molteplici e vanno ricercati, in primo luogo, nella mancanza di idonee protezioni individuali, dalle mascherine a camici adeguati. Tra il personale sanitario che ha contratto il Coronavirus, circa il 20% sono medici mentre il restante appartiene alle categorie degli  infermieri e del personale di supporto medico.

A questo punto, oltre che allo sforzo di assicurare a questi preziosi operatori ogni sorta di protezione e salvaguardia, si registrano iniziative che puntano, giustamente, al riconoscimento dell’importanza del lavoro prestato.

Il sindacato UGL Sanità ha proposto, attraverso il Segretario Generale Giuliano di “mettere in campo concretamente e senza esitazioni ogni risorsa”. A tale proposito è stata inviata dalla stessa sigla sindacale la richiesta – per il personale medico e paramedico in forza a strutture pubbliche e private accreditate – di defiscalizzare, attraverso un’imposta unica al 10%, gli  emolumenti dell’anno 2020.

“Questo per dare un segno tangibile e concreto – continuano dall’UGL – che premi concretamente tutti gli sforzi compiuti e in essere dall’esercito degli eroi della sanità italiana”.

Ricordiamo inoltre come nei giorni scorsi si è sollevata forte la richiesta da parte dell’avvocato Centineo di riconoscere ai medici caduti a seguito del coronavirus lo status di vittime del dovere.

A rafforzare questa richiesta anche Raffaele Lauro, ex commissario straordinario del Governo per il sostegno alle vittime del racket e dell’usura, che ha dichiarato:  “Gli operatori sanitari e quei dipendenti pubblici schierati in prima linea per fronteggiare l’emergenza coronavirus, i quali abbiano perso la vita, sono a tutti gli effetti equiparabili alle vittime del dovere. Meritano a livello giudiziario la stessa tutela prevista per quei rappresentanti delle forze dell’ordine che vengono uccisi o subiscono un’invalidità permanente, quando sono colpiti dalla criminalità organizzata o dal terrorismo. Per cui condivido pienamente la proposta dell’avvocato Felice Centineo e chiedo al Governo Conte  di inserire l’equiparazione nel decreto-legge di aprile in corso di definizione”.

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