NOTA AL SECONDO VOLUME
La struttura del secondo volume di “Quel film mai girato” ripete quella del primo: due parti (La Maturità ed il Tramonto), articolate ciascuna in sei capitoli. La copertina (La Caduta di Lucifero di Marcello Mondazzi) rappresenta il testamento morale di Angela, la protagonista: la superbia è la matrice di tutti i mali dell’Uomo e della Storia.
PARTE PRIMA
LA MATURITA'
La prima parte
abbraccia la vicenda umana della protagonista, dal secondo dopoguerra agli
anni ottanta. Da Sorrento a S. Agata sui Due Golfi.
Capitolo primo - Il secondo sogno profetico
Il ritorno a Sorrento, via Capo - Alunni di Raffaele, amici di Angela – Angela come madame de Staël – L’amicizia di Angela con Vincenzo Parisi (Fouché) - Le amiche del caffè – Maria di Tripoli e la dinastia alberghiera - Angela e la Callas - Angela e Giulietta Masina - La Congregazione dei Servi di Maria di Sorrento - Il Cristo Morto – Il secondo sogno profetico di Angela: la protezione dell’Arcangelo Michele per un figlio e il salvataggio di una vita umana - La verifica del secondo sogno profetico: Raffaele al Viminale e il salvataggio della domestica – Il pellegrinaggio religioso a S. Giovanni Rotondo e alla Grotta di S. Michele Arcangelo.
Capitolo secondo - La guerra e il paradiso terrestre
Il primo esame universitario del figlio Raffaele e del nipote Eduardo – La preparazione delle tesi di laurea a Parigi – Le avventure parigine del figlio e del nipote - Avez vous des fromages dans la chambre? - Le Milionarie - Ma son tutte nude? – Diecimila lire di salvezza - Il ritorno a Parigi con gli amici sorrentini – Il pigiana di Tonino - Parigi non è più Parigi - La sorcellerie au coeur de la Republique di Silvie Jumel - Angela e la guerra - La ricerca della pace perduta - Guerra giusta e guerra ingiusta - Il problema del male nell’Uomo: Kurtz – Heart of darkness di Joseph Conrad – Il paradiso terrestre di Bahia.
Capitolo terzo - Il rapporto tra fede e politica
L’insegnamento al liceo di Raffaele – Il viaggio a Londra – Il ruolo di Angela a Londra – Tra la National Gallery e la discoteca Samantha - Pacta sunt servanda – Il party di Massimo al London International Hôtel - L’intitolazione del liceo a Gaetano Salvemini – Laicismo ed antifascismo - Le matrici culturali del figlio: Gaetano Salvemini e Benedetto Croce - I due maestri: Francesco Compagna e Karl Popper – Il rapporto tra fede e politica - L’elogio della semplicità cristiana: Michele Pane – La cultura come possibile viatico della superbia - Beati i poveri di spirito! – La scomparsa di Compagna e la visione provvidenziale di Angela.
Capitolo quarto - Le prime battaglie
L’art. 3 della Costituzione, stella polare di Angela – La donna in politica auspicata da Angela - Il servizio militare dei figli - Nessuno è indispensabile - Il servizio militare: una lezione di vita da ricordare - Il sogno di Pedro – L’arte di parlare dell’arte - La festa di Capri con la contessa – Quello che si toglie alle origini, si aggiunge ai meriti - Il rientro a Sorrento di Raffaele dal servizio militare - La collaborazione con Francesco Compagna - Il circolo di via Capo – Le attività culturali e sportive, sotto lo sguardo di Angela - Il Corriere della Penisola – Angela e Giannino Casola - L’incontro con Achille Lauro.
Capitolo quinto - La nuova frontiera
L’elezione a consigliere comunale del figlio - I dolci preparati da Angela per i festeggiamenti - Le parole di Angela: ognuno di noi ha bisogno di una nuova frontiera – La passione materna per John e Bob Kennedy – La crisi di Cuba e i giorni dell’angoscia - La nuova giunta comunale di Sorrento – I protagonisti delle vita politica locale: Cuomo, Barbato, Gargiulo e Astarita - L’elogio del limone - Il ritratto di Adriana Pincherle – L’amore di Angela per la Musica – L’incontro di Angela con Toni Negri e Norberto Bobbio - L’amore di Angela per la Natura - La gita per mare a Li Galli - Il viaggio a Vienna con i figli – Morte a Venezia.
Capitolo sesto - Gli aranci di Montariello
Il matrimonio di Peppe e Gabriella al Capo di Sorrento – La festa in discoteca - L’amore di Angela per il Cinema – La lettura di Dumas ed i suoi moschettieri - L’amicizia spirituale con Francesco Silvano - Il Mistero (Don Giussani) – L’uomo avrà sempre bisogno di Dio - La superbia della Filosofia e della Scienza - La superiorità della Fede - Le grandi famiglie sorrentine - La visita di Zanardelli nel racconto di don Raffaele, padre di Angela – Torna a Surriento e don Guglielmo - Franco e Lucio – Caruso di Dalla - Il principe Sergianni e l’odio di Angela per la droga – Da via Capo agli aranci di Montariello - Il trasferimento del figlio a Roma.
PARTE SECONDA
IL TRAMONTO
La seconda parte abbraccia la vicenda umana della protagonista, dagli anni ottanta al 2001. Da S. Agata sui Due Golfi a Roma, Villa Pamphili.
Capitolo primo - S. Agata: il sogno impossibile
Il trasferimento sullo splendido sito di S. Agata sui Due Golfi – L’antico amore per quel luogo di paradiso, come il sogno impossibile che si realizza – La Terra delle Sirene e l’incontro di Angela con Norman Douglas – La Torca di Douglas - La filosofia della ginestra – Il Viale delle gorgonie di Maria Rosaria Gargiulo – Il marchese Pietro La Via ed il barone siciliano Gustavo – La famiglia Ravenna – I ll progetto della casa sulla pietraia (Antonio Pollio ed Ernesto Palmieri) – La vita nel piccolo eremo – Michelina, la governante insostituibile – Il fondo Il Gesù e Gabriele D’Annunzio – Gli ospiti di S. Agata e le passioni sportive di Angela.
Capitolo secondo - Figli per sempre
La grande festa per le nozze d’oro di Angela e don Luigi – L’amore tra due persone, come sfida perenne (Wim Wenders) - La chiesa del Capo di Sorrento ed il ristorante Antico Franceschiello – L’elogio della morte – Il ricordo dei morti ci aiuta a vivere - L’amor filiale di Brunello e Gianluigi Rondi – Gli occhi eterni di donna Ginetta Rondi Gariboldi –Si resta figli per sempre – L’amore di Angela per il Caravaggio, un figlio maledetto - La bellezza dell’età e l’avversione alle manipolazioni estetiche – La parrucca di Capri - Il riporto nel vento - I capelli patriottici – Il profumo di Patrick Süskind – Dove è nato questo scrittore?
Capitolo terzo - Roma by night
La fede politica di Angela – Il nuovo scenario romano di Raffaele – La pesca del Venerdì - The power of love – La fiaba moderna di Estia e di Ercole, come metafora dell’ amore tra Angela e Luigi – I Ponti della Storia e della Leggenda – L’intensa settimana romana di Angela: Roma by night – I parenti e gli amici di Roma - Il sogno brasiliano di Angela, condiviso con il nipote Eduardo – I romanzi di Jorge Amado ed i film di Bruno Barreto – Le disavventure di Raffaele, raccontate da Angela al ritorno a S. Agata – M’hai fatto du’ palle – L’infermiera di Tor di Quinto - Le due massaggiatrici – L’uno o l’altro.
Capitolo quarto - Genitori per sempre
La quiete del 1988 e la tempesta del 1989 - Angela e la Shoah - Shindler’s List di Steven Spielberg – Essere senza destino di Imre Kertész – L’ulivo della pace di Francesco Bagnoli – Non dimenticare il passato – L’avversione al nazifascismo e al comunismo di Angela – Una giornata particolare di Angela – Il pazzo di Berlino e la morte del dittatore nel bunker – Gerusalemme, nel tempo e nell’eternità – Il conflitto mediorientale – La festa di S. Agata – I genitori non dovrebbero mai seppellire i propri figli - Genitori per sempre - La morte di Ino e di Eduardo – La caduta del Muro di Berlino e il violoncello di Rostropovich.
Capitolo quinto - A cena con il diavolo
Il trasferimento a Roma, a Villa Pamphili – Questo giardino è un paradiso – La riscoperta di Roma artistica – I due Michelangelo – La Cappella Sistina, come un film - La purificazione dell’arte – La scultura del tempo in Andrei Tarkovskij - Artemisia Gentileschi - Il disprezzo di Angela per i teorici dell’inferiorità culturale femminile – La cena preparata per George Bush, amico del figlio Nello - La crisi della prima repubblica – L’ammirazione per Cossiga – L’orgoglio democristiano - I tre comunisti: De Santis, Tatò e Trombadori - Falcone, Sica e Parisi - A cena con il diavolo (il potere) – I Kindertotenlieder di Gustav Mahler.
Capitolo sesto - Quel film mai
girato
I governi della transizione – Angela, osservatrice critica della nuova classe politica – Il rimpianto del passato – La mancata riconciliazione nazionale – Don Saverio e la parabola del principe – L’amore per la Madonna (La Pira) – Il ruolo della donna nella famiglia e nella società – Gli ultimi interlocutori: Giovanni (il tollerante), Vincenzo (il creativo), Paolo (il giocatore), Mauro (il nipote dell’anima), Gabriel (il pianista ebreo) e Robert (il prete atleta) – L’ultima grande festa: 1910 - 2000 – La preparazione del film - I risultati elettorali - Il mandato morale e il Pater noster – La vana attesa di Blacky.
APPENDICE
Il dibattito sul primo volume a Capo di Sorrento (18 maggio 2002)
Trascrizione integrale del dibattito sul primo volume, tenuto al Capo di Sorrento, con gli interventi di don Antonino Persico, Francesco Silvano, Giovanni Casola, Antonino Pane, Salvatore Ravenna e Mariapia Briguori.
Il dibattito sul primo volume a Roma (12 ottobre 2003)
Trascrizione integrale del dibattito sul primo volume, tenuto a Roma, con gli interventi di Umberto Rondi, Daniela Brancati, Patrizia Danzè, Carlo Mosca, Gianluigi Rondi e Vincenzo Scotti.
Alcune sintesi degli interventi ad Arezzo e a Lugano
Sintesi di alcuni interventi (Franco Paturzo, Mario Repetti e Michele Russo).
COMMENTO
Come nel primo volume, tutti gli avvenimenti a cui l’Autore fa riferimento
(internazionali, nazionali, locali, relazionali, familiari ed umani) ruotano
intorno ad Angela, la protagonista, diretta ed indiretta, dell’opera fino all’epilogo
estremo. Il racconto, pur diviso nelle due parti, che tracciano due ben definiti
e successivi percorsi temporali, dalla maturità al tramonto, attraverso luoghi
ben individuati (S. Agnello, Sorrento, S. Agata sui Due Golfi e Roma), viene
costruito attraverso una congerie narrativa, intersecata in passato, presente
e futuro, ricondotta ad unità nel fulcro narrativo: il pensiero della protagonista,
la sua vivace personalità e la sua modernità. I molteplici e complessi riferimenti
culturali, tratti dalla letteratura del Novecento, dalla musica contemporanea,
dalla pittura rinascimentale e post, nonché dai maggiori capolavori della storia
del cinema, appaiono, in prima lettura, come delle digressioni intellettuali
dell’Autore. In realtà, anche quando non hanno un diretto legame con la inesausta
curiosità intellettuale della protagonista, servono a ricondurre il lettore
alla sostanza del suo universo mentale e del suo modo di vedere il mondo, la
storia e gli uomini.
Così vengono fuori, si impongono con forza, all’attenzione del lettore, le“idee”
di Angela: la concezione di una donna moderna, che non è inferiore all’uomo
nelle professioni e nella politica, ma non deve mai sacrificare il suo ruolo
nella famiglia; la salvaguardia dell’unità familiare a qualunque costo; il rifiuto
di ogni opportunismo nelle scelte della persona; la fede religiosa nel Cristo
risorto, come dono della Grazia e non come privilegio, capace di dare, attraverso
un’interpretazione provvidenziale della Storia, una prospettiva ultramondana
all’umanità sofferente; l’apprezzamento per il progresso della scienza - per
la cura, anche genetica, delle malattie - senza che essa arrivi a sfidare il
Mistero della vita; la lotta all’intolleranza, sotto qualsiasi forma, a partire
da quella razziale; la solidarietà a tutti i perseguitati della Storia e dei
regimi politici totalitari (dagli ebrei della Shoah alle vittime dello stalinismo);
l’amore per la democrazia, come unico regime politico legittimo, garanzia di
tutte le libertà, a partire da quella religiosa; il rifiuto dei regimi teocratici;
la diffidenza verso le filosofie totalizzanti; il rifiuto della superbia intellettuale
dei filosofi e degli scienziati, preludio di dittatori che si vogliono elevare
a Dio; l’impegno per l’uguaglianza reale dei cittadini; l’avversione ad ogni
totalitarismo e a chi pretende di semplificare la Storia; la lotta contro i
nuovi nemici delle giovani generazioni, a partire dalla droga; la purificazione
dell’arte, nella pittura, nella musica e nel cinema; la musica come la forma
di arte umana più vicina a Dio; la difesa delle tradizioni popolari e religiose,
anche culinarie; il gusto del convivio, come momento di incontro della famiglia
e della comunità; la salvaguardia del sentimento dell’amicizia e il rispetto
dei valori della persona umana; l’elogio della Natura e dei suoi frutti, come
luogo della creazione divina, come paradiso terrestre, come hortus conclusus
universale; l’accettazione della morte, come momento di sintesi della vita terrena
e di passaggio.
I luoghi privilegiati del volume sono Sorrento, S. Agata sui due Golfi e Roma.
Attraverso gli occhi della protagonista, il lettore percepisce i colori ed i
sapori della penisola sorrentina, dai profumi della ginestre agli incanti della
flora sottomarina, dalle colline di ulivi declinanti fino al mare agli olezzanti
aranceti del piano, dal giallo dei limoni al rosso delle buganvillee, in un
tripudio cromatico degno di esaurire anche la più sperimentata fantasia pittorica.
I colori si mescolano con i sapori ed insieme, colori e sapori, si sublimano
nelle canzoni popolari, nelle chitarre e nei mandolini, e nelle eterne melodie
partenopee. Quando lo scenario si sposta a Roma, il lettore riconosce nel giardino
di Angela gli oleandri, le buganvillee, le ginestre ed ogni sorta di inflorescenza
sorrentina. L’amore per la Natura si accompagna a quella per gli animali. Nella
capitale, al catalogo naturalistico, si aggiunge la visione di cupole, facciate,
pale di altare, monumenti, resti archeologici, volte affrescate, piazze, fontane,
ponti della storia e della leggenda, rappresentazioni sacre e profane. Prendono
vita pittori, scultori, architetti, a partire dai due Michelangelo, amati dalla
protagonista (il benedetto Buonarroti ed il maledetto Caravaggio),
e dalla pittrice-ribelle, vittima di uno stupro, Artemisia Gentileschi.
I personaggi che popolano il romanzo rappresentano una folla inesauribile, che,
senza soluzioni di continuità, così come nella filosofia di vita della protagonista,
vede a fianco illustri politici ed artigiani; parenti ed amici; uomini delle
istituzioni ad artisti; scrittori e filosofi; musicisti e pittori; registi ed
attori famosi; giornalisti televisivi e critici cinematografici; presidenti
e sindaci; assessori e ministri; prefetti ed autisti. De Gasperi, Moro, Andreotti,
La Pira, Bush, Cossiga, Gava, Scotti, Falcone, Sica, Rondi, Parisi, Toni Negri,
Bobbio si mescolano al barbiere di Monteverde, all’imprenditore lombardo, all’ex-poliziotto,
all’allenatore di calcio, all’attore, al pianista ebreo, al prete tedesco, al
giardiniere, ai nipoti ed ai parenti della protagonista. Di tanto in tanto,
riemergono dalle pagine alcune figure presenti nel primo volume: dal barone
siciliano Gustavo al fratelli di Angela, Ciccio e Pasquale. Un posto particolare
è occupato dalle amiche sorrentine di Angela, in primis Maria di Tripoli; dagli
ex-alunni e collaboratori del figlio Raffaele e da due personaggi sorrentini,
a lei molto legati (Giannino ed Alfonso).
Il gusto per le grandi feste e per il convivio anima tutta la narrazione. Angela,
dotata di una spiccata socialità e capacità di relazione umana, prende vita
a contatto con gli altri e diffonde la sua umanità in tutte le direzioni. Abituata
fin da bambina, con il padre a seguire i concerti bandistici e con la madre
ad organizzare le grandi tavolate nel giardino di casa, coglie ogni occasione
utile per raccogliere intorno a sé la comunità. Si succedono gli incontri conviviali
per i matrimoni, le nozze d’oro, gli onomastici, i compleanni, passando per
le memorabili feste estive, con gli ingredienti abituali: un serata al chiar
di luna sulle terrazze profumate di mare e di fiori; il buffet delle prelibatezze
locali e le canzoni melodiche, cantate in coro fino all’alba, sotto la guida
di Salvatore Converso. Naturalmente il tutto viene documentato dagli album di
foto e dai film, sui quali poter ritornare, nel tempo, con la fantasia. Le due
feste, divenute strategiche per certificare la sua concezione della vita e della
Divina Provvidenza, sono rappresentate dalle nozze d’oro con il marito Luigi
e dal suo novantesimo compleanno.
In questo clima di intensa solidarietà umana, sboccia ad ogni angolo della vita
di Angela il sentimento dell’amicizia, a partire da quello per lei sacrale,
insostituibile, con il suo amico-confidente spirituale, Francesco, al quale
può chiedere un supporto teologico alla fede, di fronte agli interrogativi emergenti.
Coltiva il fiore dell’amicizia con interlocutori maschili e femminili, giovani
e meno giovani. I valori che contano per lei sono la lealtà, la riservatezza
e la trasparenza. Si confronta, senza timori, con giovani preti, con ex-allievi
del figlio, divenuti professionisti, con imprenditori, manager, direttori generali,
allenatori di calcio, giornalisti, presentatrici televisive, attrici, attori,
registi e prefetti. Diviene, senza averne alcuna pretesa, una consigliera segreta
e una matrice di saggezza, alla quale rivolgersi per un consiglio.
Le passioni della protagonista, oltre alla famiglia, riguardano lo sport (dal
calcio all’automobilismo; dalla boxe al ciclismo). Sinceramente democratica,
odia tutte le manifestazione di arroganza del potere, i tradimenti, i camaleontismi
e i falsi moralismi, a spese dei deboli. Come nei rapporti umani personali,
anche nella vita pubblica, apprezza la chiarezza. Irride le superficialità e
punta alla sostanza dei rapporti. Detesta tutte le manifestazioni fatte per
apparire, anche quelle che riguardano la fisicità della persona. Non rinuncia
a fare la satira agli uomini con i capelli tinti, con la parrucca o il riporto,
nonché a chi si sottopone alla chirurgia estetica senza motivi di salute. Il
suo slogan. Ogni età ha una sua bellezza. Illudersi di fermare l’età
significa trasformarsi in pupazzi ridicoli, meritevoli di sberleffi.
L’ottimismo della protagonista è profuso in ogni pagina, nonostante le preoccupazioni
dell’ultima fase esistenziale. Angela ama la vita terrena, nella consapevolezza
del passaggio. Affronta la morte delle persone care o la costellazione del dolore
in un’ottica provvidenziale, oltre la quale si rifiuta di andare, nel rispetto
del Mistero. Il dolore per la morte di giovani vite, siano essi figli di parenti
o di amici, viene superato con la singolare teoria degli angeli, inventata
da lei quando scomparve, in giovane età, l’adorato fratello Salvatore, il santo.
Si prepara alla morte, nella consapevolezza di aver avuto ricevuto molto, al
di là dei suoi meriti. La richiesta al figlio Raffaele di ricordarla in maniera
gioiosa e di farle ascoltare, in punto di morte, l’Inno alla Gioia di
Beethoven, rappresenta l’epitaffio di una vita vissuta con amore. Il
suo testamento spirituale può essere racchiuso nella sua intransigenza contro
la superbia umana, considerata la matrice di tutti i mali dell’ Umanità: la
sua piccola, grande battaglia contro Lucifero, calata dall’Autore nei due volumi
dell’opera “Quel film mai girato”.