MOTIVAZIONE


Nel corso della gestione Scotti del Ministero dell’Interno, il Prefetto Raffaele Lauro, è stato uno dei protagonisti della stagione di riforme legislative, avviata prima e a seguito degli agghiaccianti attentati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due fedeli servitori dello Stato, entrati ormai nella storia del Paese, e di altri atti di terrorismo mafioso contro la Chiesa e le istituzioni democratiche.
Capo della Segreteria e, successivamente, Capo di Gabinetto dei Ministri dell’Interno (1988-1993), contribuì, in quei tragici anni, con determinazione, fermezza e coraggio, a tradurre in provvedimenti normativi non contingenti la nuova sensibilità sociale nei confronti della criminalità mafiosa, ponendo le basi di una legislazione che ancora caratterizza profondamente l’azione dello Stato.
Con la legge 7 agosto 1992, n. 356, meglio nota come legge “Scotti-Martelli”, il Governo rispose in maniera tempestiva e decisiva all’attacco compiuto nei confronti dello Stato.
Molte furono le modifiche al sistema vigente: si ricorda, in particolare, la modifica dell’articolo 41-bis della legge n. 354 del 1975, riguardante le norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà.
Con tale modifica si stabilì anche che, a richiesta del Ministro dell’Interno, quando ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica, il Ministro della Giustizia ha facoltà di sospendere in tutto o in parte i cosiddetti benefici carcerari della “legge Gozzini”.
E’ una disposizione che, nel corso degli anni, è stata sempre prorogata nella sua efficacia e che l’attuale Governo, con la legge 279 del 2002, ha reso norma stabile dell’ordinamento penitenziario italiano.
Con lo stesso provvedimento fu istituita la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari che, originariamente limitata alla XI Legislatura, venne reiterata anche nelle successive.
L’azione di contrasto all’influenza mafiosa si rivolse, inoltre, a quelle situazioni di forte condizionamento e di indebita pressione che possono essere esercitate nei confronti delle amministrazioni locali, attraverso collegamenti diretti o indiretti con le organizzazioni criminali.
Con la legge 19 marzo 1990, n. 55, fu introdotta, accanto alle altre ipotesi già previste dalla legge n. 142 del 1990, la possibilità di sciogliere le assemblee elettive locali, nei casi in cui l’accertata infiltrazione mafiosa risultasse tale da compromettere l’imparzialità degli organi elettivi e il buon andamento degli enti locali, ovvero da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica. Dopo successive integrazioni e modificazioni, la disposizione è confluita negli articoli 143 e seguenti del Decreto Legislativo n. 267 del 2000, il Testo Unico degli Enti Locali.
La risoluta ed immediata applicazione della legge fu dovuta all’impegno personale del Capo di Gabinetto Lauro, il quale stimolò i Prefetti del Sud ad un’azione capillare di controllo e senza riguardi per nessuno, portando allo scioglimento di decine di Consigli Comunali nelle Regioni Sicilia, Puglia, Calabria e Campania.
Si deve ricordare, infine, sempre con il contributo del Prefetto Lauro:
- l’organizzazione, nel 1991, della Prima Conferenza Nazionale sulla Legalità, conclusa dall’udienza concessa da Sua Santità Giovanni Paolo II in Vaticano, a testimonianza dell’importanza dell’idea di promuovere la “Cultura della Legalità”, anche attraverso il coinvolgimento nella lotta alla criminalità organizzata di tutte le istituzioni e delle parti attive della società civile;
- una importante campagna mediatica contro la mafia;
- il potenziamento dell’Alto Commissariato per la lotta alla delinquenza mafiosa e la liquidazione dello stesso, dopo l’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia;
- l’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e il potenziamento dell’intelligence civile contro la criminalità mafiosa;
- e, infine, la legislazione contro il riciclaggio dei capitali provenienti da attività illecite della criminalità organizzata.

Il Prefetto Lauro è coautore di due importanti saggi su “Il Prefetto della Repubblica “ (Edizioni Maggioli, 1992) e su “La Prefettura – Ufficio Territoriale di Governo” (Edizioni Maggioli, 2000). Inoltre, nel suo nuovo libro “Verso la Nuova Europa” (Edizioni GoldenGate, 2004), dedica capitoli fondamentali ai problemi della sicurezza, della Riforma dei servizi segreti e del Coordinamento tra le Forze di Polizia.

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