(AGI) - Roma, 28 mar. - "Gli operatori sanitari e quei dipendenti pubblici schierati in prima linea per fronteggiare l'emergenza coronavirus e che hanno perso la vita sono a tutti gli effetti equiparabili alle vittime del dovere. Meritano a livello giudiziario la stessa tutela prevista per quei rappresentanti delle forze dell'ordine, che vengono uccisi o subiscono un'invalidità permanente quando sono colpiti dalla criminalità organizzata o dal terrorismo". A parlarne con l'AGI è l'avvocato siciliano Felice Centineo, esperto in materia, già impegnato come parte civile in vari processi, dal Borsellino quater al Capaci bis, per finire al depistaggio della strage di via D'Amelio.
"La normativa vigente del 2005, dopo quella del 1980,- spiega il legale - ha indicato le categorie che rientrano nella definizione di 'vittime del dovere' comprendendo chi svolge servizi di ordine pubblico, vigila ad infrastrutture civili e militari, viene impiegato in operazioni di soccorso e in attività di tutela della pubblica incolumità. E non ci sono dubbi sul fatto che vittime del dovere, di questi tempi, siano i medici, gli infermieri, gli operatori del 118, i carabinieri e tutti coloro che sono impegnati in attività di contrasto dell'epidemia".
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